Oggi con questo articolo vogliamo inaugurare la sezione “storie di Outliers” in cui vi racconteremo le storie incredibili di persone che si sono distinte in maniera eccellente nel loro campo. Oggi vi raccontiamo l’avventura di due giovani amici che, perseguendo il loro sogno con passione e determinazione, sono riusciti a raggiungere risultati impressionanti, dando vita ad un marchio conosciuto a livello internazionale. Stiamo parlando di Federico Grom e Guido Martinetti, fondatori di GROM.
Questo brand, esempio di imprenditoria giovanile di successo, nasce dall’idea, all’inizio un po’ folle e al tempo stesso originale, di Federico Grom e Guido Martinetti di fare il miglior gelato del mondo e farlo “come una volta”. Grom è molto più di un semplice gelato. E’ la storia di una grande amicizia, di amore per l’agricoltura e per gli ingredienti genuini, di passione e determinazione, che hanno trasformato il sogno di due ragazzi trentenni in realtà. Il nome nasce da un simpatico spunto del socio Guido Martinetti che conosceva un’azienda di successo il cui nome iniziava con la G ed aveva quattro lettere. Da qui l’idea. Quale nome migliore se non GROM, facile da ricordare e semplice da scrivere, per inaugurare la loro storia di successo? Così nel Maggio 2003 i due soci decidono di aprire il primo negozio nel centro di Torino e oggi, a distanza di dodici anni, sull’onda dell’espansione in tutto il territorio nazionale, Grom vanta la sua presenza anche sul mercato estero tra cui New York , Tokyo, Osaka e Malibu.
Acquisto di ingredienti di primissima scelta, ossessione per l’eccellenza, innovazione, rispetto per l’ambiente e la natura, sono questi i fattori che sicuramente hanno contribuito all’immediato successo dell’azienda. Ma non è tutto…
Noi di Outliers, curiosi di imparare le strategie di questo successo e di conoscerne gli ingredienti principali, abbiamo deciso di intervistare i due giovani imprenditori, Guido e Federico.
D. Cos’è per voi il Successo?
R. Sul successo c’è un aforisma, che mi piace molto, del poeta libanese Kahlil Gibran: “Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere”. Il successo non è potere o prestigio sociale, ma realizzazione dei propri sogni. Individuare il proprio sogno ed impegnarsi ogni giorno per realizzarlo, credo che il successo sia questo. Questo, ed abitare una casa felice.
Quali sono stati gli ingredienti che vi hanno permesso di raggiungere il successo?
Se fosse un cocktail direi due parti di duro lavoro, due di passione e una spruzzata finale di fortuna.
Quali risorse sono state necessarie per raggiungere i migliori risultati nella vostra vita?
L’educazione che abbiamo ricevuto dalle nostre famiglie. Sembra molto banale, ma è l’unica cosa che non si può acquisire con la determinazione.
Cosa vi porta ogni giorno ad essere motivati nel vostro lavoro?
La passione per quello che facciamo, il profondo amore per il nostro lavoro e per ciò che abbiamo costruito insieme in questi anni. Dopo 11 anni continuiamo a svegliarci ogni mattina con grande entusiasmo e abbiamo ancora molti sogni da realizzare; penso che il motivo sia che abbiamo seguito l-e nostre inclinazioni personali (Guido l’amore per l’agricoltura, il cibo di qualità e la comunicazione, io per il managing e la gestione d’impresa).
Il successo di un’impresa è dato dalla soddisfazione dei suoi clienti così come da quella dei suoi dipendenti. Qual è il vostro approccio con loro? Pensate che una buona gestione del capitale umano possa fare la differenza in termini di risultati aziendali?
Come abbiamo scritto nel nostro libro (Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori, Bompiani, 2012 ndr), la metafora migliore per un’azienda è l’orchestra, con i direttori – Guido ed io – e i musicisti, i 600 ragazzi che lavorano nei negozi. Se si è in armonia si contribuisce tutti a suonare un’unica sinfonia, altrimenti quello che esce è solo rumore.
Quali, secondo voi, sono i 3 valori fondamentali che un manager dovrebbe avere per operare come un Leader e non come un Capo?
Direi essere curioso, sensibile e non aver paura di cambiare idea: tre doti che raramente vengono associate alla leadership.
Grazie per le vostre risposte e per il vostro buonissimo gelato!

Ripercorrendo l’intervista emergono diversi concetti già affrontati nei precedenti articoli. La storia di questi due giovani imprenditori dimostra come la forte motivazione sia il motore che spinge l’uomo non solo a porsi obiettivi ambiziosi, ma anche a raggiungerli con fatica, sacrificio e determinazione, in modo straordinario.
Altro tema è l’importanza dell’ascolto attraverso il quale Federico e Guido sono riusciti a creare un ambiente in cui si opera in armonia e dove tutti contribuiscono a suonare un’unica sinfonia. Abbiamo visto nell’articolo 4 ragioni per imparare ad ascoltare quanto sia importante ascoltare con attenzione, anche a livello emotivo, coloro che amiamo e che ci sono vicini, al fine di costruire insieme a loro rapporti sinceri e duraturi basati sul rispetto. In ambito aziendale come in questo caso, la capacità di ascoltare i bisogni dei propri collaboratori è propria del manager moderno ed è indispensabile per ottenere grandi risultati. Infine i due imprenditori sottolineano quanto, non aver paura di cambiare idea, sia fondamentale per raggiungere il successo.
“Senza un pizzico di follia non ci saremmo mai imbarcati nella missione di provare a fare il miglior gelato del mondo… non c’è carriera comoda o decisione di buonsenso che possa reggere il confronto con la soddisfazione più grande: quella di realizzare il proprio sogno”.
Federico Grom e Guido Martinetti
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