“Ma esattamente cos’è il coaching? Cosa fa un coach?” queste e altre domande sorgono spontanee in chi si avvicina al mondo della formazione e della crescita personale. I corsi di Coaching e le scuole per diventare Coach sono in effetti cresciute a dismisura negli ultimi anni e questa tendenza sembra destinata a continuare nel tempo.
Che in parte ci si trovi di fronte a un fenomeno di tendenza è fuori discussione, tuttavia se si analizza bene la natura del Coaching è chiaro capire come questo sia naturalmente collegato con i concetti di Empowerment aziendale e di crescita personale, non dovrebbe dunque stupire la naturale tendenza del Coaching a trasformarsi sempre di più in un fenomeno di massa.
In questo articolo voglio provare a dare una visione su alcuni aspetti centrali di questa disciplina. In particolare vorrei cercare di rispondere, nel modo più esaustivo possibile, alla domanda fondamentale che molti curiosi e appassionati del settore si pongono “Cos’è il Coaching?”.
Proviamo a mettere in evidenza i 3 punti che aiutano a comprendere cosa sia il Coaching e quali siano i suoi principi fondamentali, per arrivare poi a quella che è la mia personale definizione di Coaching.
1 Un Coach non è né un consulente né un terapeuta.

Spesso alcune figure professionali si confondono, specialmente nel campo aziendale. Talvolta l’errore viene commesso perfino da chi propone attività di Coaching, finendo invece per fare il consulente o lo psicologo. La differenza sostanziale si basa sull’etimologia del termine Coaching rispetto all’origine ad esempio del termine consulente.
Con una semplice ricerca su Google troviamo che il consulente viene così definito “Professionista cui si ricorre per consigli, chiarimenti, pareri su materia inerente alla sua professione”. Emerge dunque nell’attività professionale il chiaro compito di offrire il proprio giudizio e il proprio parere riguardo uno specifico argomento.
Analogamente lo psicologo è la “Persona che riesce a penetrare e valutare il meccanismo che condiziona le diverse reazioni mentali e affettive nell’ambito del comportamento individuale e dei rapporti sociali.”
Dal punto di vista dell’approccio professionale il Coaching è una disciplina che si basa sul libero sviluppo degli individui, escludendo quindi il Coach dal compito di offrire pareri o opinioni personali. Allo stesso tempo non essendo terapia o psicanalisi, il Coaching non deve scavare in profondità per indagare il perché di certi comportamenti. L’attività di un Coach permette al cliente di prendere consapevolezza della propria realtà del mondo in maniera autonoma, senza che vi siano dunque consigli o tesi psicologiche a supporto. A un Coach si richiede di avere competenza nel Coaching, e non dunque nella materia specifica oggetto del lavoro di Coaching fatto con un cliente.
2 Il Coaching si basa sulla ricerca d’informazioni.
Ancora una volta il giudizio riveste un ruolo centrale nel processo di Coaching. Chi fa questa attività si astiene dal “farsi un’idea” della situazione del proprio cliente, mantenendosi nell’ottica di indagare piuttosto che giudicare.
Una caratteristica fondamentale di un bravo Coach è proprio quella di riuscire a mettere da parte i propri pensieri per mantenere la lucidità necessaria a generare consapevolezza negli altri.
A questo proposito lo strumento fondamentale del Coaching è proprio l’utilizzo delle Domande Potenti. Quando nella relazione con il proprio Coachee (il cliente) si indaga per aumentare le informazioni, le domande diventano un’arma basilare per creare nuova conoscenza. Quello che spesso dall’esterno sembra scontato, si rivela sommerso da schemi e convinzioni che annebbiano il riconoscimento autonomo della verità. Ecco dunque che l’assenza di giudizio resta la chiave per permettere un processo auto-generativo di conquista della propria libertà di scelta.
Questa a mio avviso è la parte più complicata di tutte. Troppo spesso ci facciamo trascinare dal racconto degli altri, mescolando le nostre idee e le nostre convinzioni con quelle di chi ci racconta la sua situazione. Per aiutare un cliente si deve assolutamente rispettare la sua visione delle cose, evitando di trarre facili conclusioni.
3 Il Coaching è un processo in-out.
La direzione è a mio avviso il modo migliore per comprendere veramente cosa sia il Coaching. Secondo J. Whitmore autore di rilievo internazionale e pioniere del Coaching moderno, i pilastri del Coaching sono la Consapevolezza e la Responsabilità.
Queste due qualità vanno allenate tramite il processo di coaching, permettendo dunque ai propri clienti di comprendere quali elementi siano determinanti nel raggiungimento di un obiettivo.
Ecco perché mi piace definire il Coaching come un processo in-out e non out-in. Siamo abituati a un contesto sociale educativo basato sull’out-in. La società ci educa continuamente, provando a insegnarci cosa sia giusto e cosa no, cosa dovremmo fare/credere e cosa no.
A scuola i professori ci hanno continuamente riempito di nozioni, dalla loro mente alla nostra, dal libro al nostro cervello. Da fuori a dentro, out-in appunto.
Quello che nessuno ci insegna mai invece, è invertire questo processo.
Per tornare all’esempio scolastico, invece di rimpinzarci di nozioni fin da una tenera età, non sarebbe meglio stimolare in noi la capacità di riflettere sugli argomenti trattati? Immaginate che bello poter fare una “lezione” alternativa di filosofia esprimendo il proprio pensiero e ragionando con la classe in maniera costruttiva.
Questo processo non è altro che un’acquisizione di idee, di informazioni preziose. E’ proprio l’aumento di consapevolezza che il Coaching mira ad ottenere. Dall’interno all’esterno. In-Out.
Ecco perché quando si lavora nel Coaching non c’è opinione o parere personale. Il Coach mira esclusivamente a stimolare la riflessione del proprio cliente in totale libertà, per far si che quest’ultimo possa ampliare la propria libertà personale e possa avere maggiori strumenti per raggiungere i propri obiettivi. Il Coach si limita a proteggere la sua scoperta e a incentivarla come si fa con un piccolo germoglio.
Definizione di Coaching
Alla luce di queste riflessioni possiamo rispondere alla domanda “Cos’è il Coaching?” in questo modo:
Il Coaching moderno (anche definito Mental Coaching) è un metodo e uno stile comunicativo applicato da un Coach.
Questo metodo si basa sull’ampliamento delle informazioni e della consapevolezza di un individuo o di un team per facilitare il raggiungimento, in piena autonomia, di specifici obiettivi.
Per concludere voglio condividere con voi la mia personale definizione di Coaching, che mi auguro possa, alla luce delle riflessioni fatte in questo articolo, essere utile a tutti coloro che si siano avvicinati a questo mondo.
Il Coaching è un’attività mentale e comunicativa esercitata da un essere umano, al fine di generare un aumento di consapevolezza e responsabilità in se stesso o in altri essere umani. Matteo Fiocco






