Il Coaching nasce intorno agli anni ‘80 negli Stati Uniti rivoluzionando il ruolo del trainer sportivo e divenendo rapidamente un fenomeno di tendenza, ampliandosi anche in altri settori, primo tra tutti, quello del Business. Abbiamo offerta una nostra definizione di Coaching nel precedente articolo Che cos’è il Coaching?. Soprattutto nel campo aziendale, si rischia ancora molta confusione quando si cerca di identificare la figura del business Coach. Chi è realmente un business coach e cosa fa?
Erroneamente si tende spesso ad associare il coach ad un consulente o addirittura ad un terapeuta impedendo dunque una corretta distinzione tra le varie figure professionali e lo scopo del loro intervento.
Affinché non vengano confuse, in questo articolo vogliamo fare chiarezza sulle principali differenze esistenti tra queste tre figure professionali: Consulente, Terapeuta e Coach
Consulente:
è un esperto qualificato in uno campo specifico e, dopo un’accurata analisi dei bisogni del cliente, propone soluzioni mirate per la risoluzione di un determinato problema. Nel settore Business facendo leva sulla propria esperienza, il consulente offre consigli e suggerimenti che meglio possono essere attuati all’interno di una specifica realtà aziendale. Spesso i manager si affidano ad un consulente per ottenere un’analisi di tipo quantitativa e avere un parere esterno, al fine di raggiungere migliori risultati soprattutto in termini economici.
Psicoterapeuta:
Lo psicoterapeuta è un professionista autorizzato all’esercizio della psicoterapia (iscritto al relativo albo professionale) e come tale basa il suo lavoro su principi e conoscenze mediche e/o psicologiche. Questa figura professionale aiuta le persone a superare problemi relativi alla sfera psicologica. Seguendo un processo di indagine accompagna il paziente alla scoperta del suo passato per individuare le cause del malessere e, modificandole, trasformarne gli effetti sul presente.
Il processo di terapia effettuato da questo specialista, indaga sul contenuto del malessere e degli obiettivi del paziente, in modo da poterne analizzare e modificare gli effetti sulla psiche.
Coach:
quando sentiamo la parola coach la prima immagine che ci viene in mente è quella di un allenatore, tralasciando il fatto che nella lingua inglese “coach” significhi anche carrozza. Per comprendere al meglio il ruolo del coach, dovete immaginarlo proprio come una carrozza che trasporta le persone dalla situazione in cui si trovano a quella che desiderano, accompagnandole lungo tutto il viaggio fino al raggiungimento del loro obiettivo. Quello del coach è un lavoro che parte dalla volontà del cliente di voler cambiare e intraprendere un percorso che genererà in lui maggiore responsabilità e consapevolezza del proprio potenziale. Attraverso domande potenti il coach aiuta il cliente a concentrarsi su un determinato obiettivo e a sviluppare un concreto piano d’azione. Inoltre attraverso feedbacks costanti e costruttivi il coach non solo incoraggia il cliente ad uscire dalla propria zona di comfort ma lo aiuta anche a riconoscere e sfruttare le sue risorse, supportandolo e accompagnandolo così verso il cambiamento, fino al raggiungimento del suo obiettivo.
Il Coach tendenzialmente non entra nel contenuto dell’obiettivo, se non per la necessaria raccolta informazioni utile al processo di Coaching.
Per quanto riguarda il Business Coaching, diversamente dal consulente che prima di tutto è un esperto del settore, il business coach non necessariamente deve essere uno specialista in quanto il focus centrale del suo lavoro è il cliente stesso (manager, imprenditore; team di dipendenti) che al fine di migliorare le proprie capacità professionali viene supportato e stimolato all’apprendimento, attraverso il riconoscimento e l’uso delle proprie conoscenze. Contrariamente al terapeuta che indaga le cause passate al fine di spiegare un malessere attuale, il lavoro del business coach è quello di supportare lo sviluppo personale e professionale del cliente, basato sul cambiamento individuale in una prospettiva che si concentra sul futuro. Inoltre a differenza del consulente, il business coach non fornisce opinioni, soluzioni o suggerimenti utili al cliente ma induce quest’ultimo a trovare autonomamente le risposte di cui ha bisogno. Il suo compito è infatti quello di stimolare l’individuo a riflettere, facilitando il cosiddetto “active thinking” a cui segue un’azione concreta. Solo in tal modo il cliente può realmente capire che il primo passo verso il raggiungimento del proprio obiettivo è l’azione.
Per concludere, una semplice analogia con la capacità organizzativa della persona, indispensabile ad essere efficiente e produttivo, può essere utile per capire le differenze tra queste tre figure professionali:
Lo psicoterapeuta indagherà sulle cause che impediscono al paziente di gestire al meglio il proprio tempo.
Il consulente fornirà al cliente consigli e suggerimenti utili su come riuscire ad organizzare in modo più efficiente il proprio tempo, proponendogli sistemi innovativi.
Il coach allenerà il cliente fino al suo raggiungimento, in piena autonomia, dell’obiettivo stabilito: saper gestire e organizzare al meglio il proprio tempo.






